In via Cardinale Dusmet a Catania
                                                                                                       
[quiD] Qualcosa accadde


QpQ Dsmt I

Una scolaresca di 37 Alunni di prima elementare, con quattro Insegnati e una Mamma, che accompagnava il figlioletto disabile, dopo la visita didattica alle realtà culturali di Catania, si affrettavano a raggiungere il loro pullman che li avrebbe ricondotti nella loro città.


Il pullman li attendeva col motore in moto alla fermata degli autobus urbani antistante l’ampia rotonda viaria, soltanto da pochi minuti grazie al fatto che, saggiamente, l’Autista e le guide del gruppo si erano coordinati al telefono cellulare perché giungesse, dal parcheggio di fortuna che l’Autista si era procurato, tempestivamente a raccoglierli.

Ma, girato l’angolo che immetteva nell’ampia rotonda lungo via Cardinale Dusmet, Guide, Insegnati, Alunni e Mamma, videro chiudersi la portiera e che il pullman si allontanava, lungo la via andandosi a fermare a margine dell’attigua ampia piazza Paolo Borsellino.

Insegnati e Mamma e (un po’ meno gli Alunni, i più intenti a vociare fra loro, altri a raccontarsi l’emozionante avventura didattica e pochi ammutoliti e preoccupati) si resero conto che il mezzo li stava abbandonando lì.

Infatti, una pattuglia di 4 vigili urbani, scesi da un pulmino parcheggiato, nello stesso polo viario a pochi metri dalla fermata degli autobus urbani, al di qua delle transenne mobili che chiudevano al traffico l’ampia e deserta via Dusmet fino al lontano ingresso della Villa Pacini e tra queste e il pullman scolastico. incuranti di ogni argomentazione dell’Autista, gli avevan ingiunto di non più sostare colà …

per [pro] cui


QpQ Dsmt II

La scolaresca di 37 Alunni di prima elementare, con i quattro Insegnati e la Mamma, del figlioletto disabile, inventandosi un percorso pedonale lungo il convulso asse viario, tra le auto e l’incolato serpeggiare di scooter, gli stalli e l’andirivieni degli autobus metropolitani della convulsa piazza Borsellino, si affrettarono a raggiungere il pullman che con in motore in moto si era fermato ad attenderli ai margini del parcheggio, alla fermata degli autobus extraurbani.


Fortunosamente raggiunto in pochi minuti il mezzo che avrebbe dovuto riportarli a casa trovarono l’Autista che vivacemente discuteva con un’altra pattuglia di vigili urbani che, pur sempre urbanamente, perentoriamente comandava di far allontanare il pullman anche da là; ma per trasferirsi chissà dove

La conseguente accesa discussione, le proteste e le argomentazioni inani, le reciproche giustificazioni –opposte, sofistiche, legittime e inconcludenti- di Pubblici ufficiali, comandati, con Autista e con Accompagnatori, fortunosamente, durarono giusto il tempo occorso ai 37 Alunni, ai quattro Insegnati e alla Mamma che aiutava il figlioletto disabile, per salire ordinatamente sul pullman. Insalutati ospiti, si allontanarono lasciandosi alle spalle il caos di tutta quella querelle, fra la soddisfazione di tutti e il cicaleggio dei bambini che commentavano il vittorioso sotterfugio, quali fossero positivi eroi dei libri di Storia per affrontare con successo nuove avventure …

riflettere [quo].


QpQ Dsmtt III



se:


1.      il pullmino dei Vigili Urbani sarebbe potuto esser sistemato più oltre nella zona cieca della rotonda di via Cardinale Dusmet, lateralmente alle transenne, anche in modo più strategico per il controllo dell’intenso traffico veicolare;

2.      il pullmino dei Vigili Urbani fosse stato, logicamente, parcheggiato dietro le transenne mobili, occupando la deserta via Cardinale Dusmet interdetta al traffico e non lo stesso spazio che fu contestato al pullman scolastico;

3.      gli assistenti al traffico avrebbero potuto spostare le transenne e consentire al pullman di accedere in via Cardinale Dusmet, nell’area inutilizzata, il breve tempo necessario all’imbarco degli accompagnatori, dei giovani passeggeri, fra cui il bambino disabile, e della mamma che l’assisteva.

… certo è che sarebbe stato più razionale!

La riflessione 1 o 2, ponendo in essere un fondamentale raziocinio, nella fattispecie, avrebbe permesso al pullman dei turisti (che già impegnava comunque meno di metà della larga carreggiata della rotonda in questione) di utilizzare una parte molto contenuta tra il limite delle transenne (che impedivano l’accesso all’area deserta) e la fermata dei bus cittadini o se il pullmino dei Vigili fosse stato già parcheggiato in maniera meno invasiva (non occupando la rotonda tra le transenne e la fermata dei bus urbani). Ciò avrebbe reso meglio fruibile il suolo pubblico inspiegabilmente chiuso al traffico e assolutamente inutilizzato; lasciando così anche più spazio nell’ipotesi che proprio in quel momento eventuali autobus urbani che fossero sopraggiunti,

Al verificarsi della riflessione 3, similmente, ma anche in maniera più razionale, più pratica, più ospitale, più etica, più altruistica; più urbana, poteva avvenire se la pattuglia, con un minimo sforzo mentale e un altrettanto mentale avesse pensato (o voluto sforzarsi) rimuovendo le transenne e dando agio all’imbarco dei passeggeri più che lasciare la comitiva allo sbaraglio nel traffico.

In ogni caso si è soltanto manifestato un agire d’autorità, il negare, il prevaricare, l’abbandonare all’altrui destino, l’indifferenza a potenziali rischi, l’irragionevolezza, l’imporre, la superficialità… a fronte di un comportamento Naturale di disponibilità al civile servizio per i Cittadini (anche, e soprattutto, se di altre provenienze) e non affatto dimostrando la diligenza del buon padre di famiglia, quale segno di una coscienza civile.

 

Disquisire di questo accadimento mi richiama il riferirlo all’atavica saggezza popolare siciliana degli studi etnografici e ad altre riflessioni di Filosofia Naturale (sensu Blaise Pascal) con visione dei condizionamenti dell’Ambiente nelle componenti sia logistiche (uso del territorio, pianificazione…) che antropologiche (d’indole, psicologiche, comportamentali…).

Mi viene naturale farlo alla maniera di S. Cantastorie, che –in BlogSì Sic!- ha considerato “Il Popolo di Colapesce”, sicché –quale “persona a conoscenza dei fatti”- evidenzio la vissuta avventura ed esprimo le mie considerazioni; sic et sempliciter, con l’intendimento di far soffermare “Sguardi”, cioè attenzione, alla mera realtà e ai seri ragionamenti che essa mi ha ispirato fare.

Dunque CONSIDERANDO …

a)    I Vigili, urbani, quali Funzionari responsabili al servizio del Cittadino, investiti di professionalità e –che dovrebbero avere- potere di valutazione e discrezionalità nelle situazioni di emergenza traffico per le quali sono comandati- avrebbero potuto rispondere -nella particolare contingenza- con meno pedissequo obbedire a un generico comando di disimpegno del traffico e avrebbero potuto, con meno impegno di persuasione e più criterio di servizio, spostare le transenne e far disimpegnare la rotonda per lo stretto tempo necessario per il disimpegno dell’affollato marciapiede…

ma:

A.  Quanta autonomia di decisione è concessa a un pubblico ufficiale?

B.    Quanto spirito di sevizio è negli animi di chi è subordinato, vessabile o vessato?

C.   Quanta probabilità che la breve permanenza per far salire sul pullman gli ospiti della Città avesse interferito col fermarsi di eventuali bus urbani che fossero sopraggiunti?

Parrami soggira e sentimi nora / parlar alla suocera perché comprenda la nuora.
[Etico suggerire agli Amministrati ché gli Amministratori sian sensibilizzati![i] ]



b)    I Responsabili della viabilità cittadina, certo ben edotti del valore turismo culturale di ogni tipo, dell’apprezzata Catania nella fattispecie, avrebbero potuto prevedere aree di parcheggio o di sosta temporanea per i mezzi turistici, scolastici e non, che numerosi vengono a conoscere il Centro Storico della Città…

ma:

A.   Quanta capacità/voglia di oculata pianificazione muove l’esercizio di un servizio pubblico, da parte di Dirigenti e Sottoposti, nelle attuali realtà politiche (polis greca) e sociali?

B.  Quanta professionalità è presente, data o ammessa ai referenti, mandanti o mandatari, della res pubblica?

A.  Quanto preponderante è il limite dell’interesse parziale rispetto ad un interesse più collettivo?

C’u pô fari e nun fa campa scuntentu / non agir se si è capaci è nocumento, per tutti.
[Giusto dolersi d’altrui lungaggini se son figlie d’altrui e non tue infingardaggini.]



c)     I Turisti, nella fattispecie, nell’esercizio e don il peso delle loro funzioni e dell’impegno istituzionale di educatori e guide alla conoscenza, alla consapevolezza, alla legalità, all’educazione civica…

… ma:

A.  Quanta disponibilità o voglia di contestare e far considerare la complessiva penalizzante situazione avrebbero messo in atto per sedare l’empasse ?

B.  Quanto senso di responsabilità hanno mostrato ai loro allievi con l’attivare l’arte di arrangiarsi, invece di far valere ragioni obiettive di disagio?

C. Quanto tempo avrebbero impiegato per appellarsi alle Autorità superiori, nella considerazione che le famiglie degli scolari loro affidati avrebbero atteso con apprensione il ritorno dei loro figli?

Aiutati ca Diu t’aiuta / se ti metti d’impegno la soluzione sarà naturale.
[“Sappi legger i messaggi d’intorno e universali e datti verso nei più sani versi naturali.”]


RIFLETTENDO su questo e un mondo migliore…

L’ABC di ogni saggia attività -nell’economia, nel campo sociale, nel campo finanziario e come è in Natura e nell’ecologia etc- dovrebbe rispondere al sano principio edonistico, dell’ottenere “il massimo utile impegnando il minimo mezzo”, ponendo in essere un equilibrio tra costi-benefici vantaggioso per tutti.

Attivando un fondamentale raziocinio, nella fattispecie, sia VV.UU che Insegnanti, illuminati da un’equa discrezionalità e ampiezza d’agire più che da cieca prevaricazione o sottomissione, che ci si aspetterebbe:

  i vigili sarebbero stati soddisfatti, avendo offerto a nome della Città un valido servizio ai turisti…

  i turisti sarebbero stati soddisfatti, avendo beneficiato di una migliore accoglienza e di una serena conclusione di un edificante progetto.

Le considerazioni a), b) e c), con le rispettive specifiche, fanno proprio riflettere se i VV.UU. fossero solerti pubblici ufficiali ammaliati e ammalianti del servizio a gloria del cittadino più che al proprio “fascino della divisa” e se gli insegnanti, pubblici ufficiali anch’essi, fossero ben consapevoli dell’occasione di didattica attiva che avrebbero potuto offrire ai loro dicenti e, rispettivamente, se tutti avessero dato un buon esempio di civiltà.

Cu avi chiù sali conza a minestra / i più intelligenti dan soluzione nelle difficoltà.
[“Con saggia buona volontà si risolvono le più controverse realtà!]
E CONCLUDENDO:

Nel viver quotidiano, scienza e coscienza insegnerebbero.

Ci sono leggi naturali di adattamento e d’istintiva risposta a stimoli e modelli che, mentre in Natura sono vincenti, spesso non sono minimamente tenuti in conto. Purtroppo, sempre più, l’Uomo -“animale culturale” (sensu Dànilo Mainardi) e “scimmia nuda” (sensu Desmond Morris)- non annette sani principi alla sua cultura e si sveste dalla voglia d’impegnarsi appena più del dovuto e di applicarsi anche al meno del giusto; egli soggiogato all’apprensione della sopravvivenza e, forse, vivendo i disagi e una debole personalità, soffrendo dei riscontri dell’odierna Società, surroga difficoltà e disequilibri nel vestirsi d’autorità o nell’adattarsi passivamente all’andazzo delle cose.

Consapevolezze di Etologia e di Psicologia, nella nostra realtà, che non è chiaro quanto siano considerate dagli addetti ai lavori e men che mai da quanti hanno “il dito sui bottoni” di comando nella Società o quando si è obnubilati dalle opprimenti realtà personali e dalle insicurezze sociali e si preferisce il “quieto vivere”, sono spesso le “pecore nere” di un “gregge” di conoscenze che dovrebbero invece esser presenti e il più possibile messe in risalto nel bagaglio del percorso culturale della Scuola, quale Istituzione di uno Stato, e delle Associazioni che si occupano del Sociale.

Il detto “chi più sa più vale”, promosso per l’alfabetizzazione di scuola tecnologica, vale in assoluto per gli approfondimenti culturali ed educativi di ogni Comunità sociale evoluta e che sostenga una vera meritocrazia.

PERALTRO, pensando a un Mondo Migliore

Nel riferirmi al “Il popolo di Colapesce – il popolo dei CLEMM” di S. Cantastorie (di cui ho letto in queste pagine), il Popolo siciliano che ha spesso subito divieti, imposizioni, prevaricazioni… l’uno nella plurimillenaria travagliata storia della Sicilia e l’altro nel difficile percorso del progetto COEMM & CLEMM (Comitato Organizzatore Etico e Circoli Locali Etici) per un “Mondo Migliore”… mi piacerebbe soffermarmi più a lungo a riguardo.

Mi chiederei e chiederei qualche grave, fondamentale, «perché?», dalla fattispecie al generale degli accadimenti di quel Progetto… con almeno undici “perché” in merito a ciò che riguarda il “Vietato fermarsi”.

Allora, forte di un’umile voglia di capire e di far capire, come faccio spesso, farei appello alla saggezza dei proverbi, vox populi vox Dei, rispondendo dapprima a me stesso:

«perché l’esperienza insegna e quella dei più antichi e conclamati Filosofi e della filosofia popolare è maestra di vita.»

Poi, condividendo esperienza personale e filosofia tutta, coinvolgerei i Lettori… con provocatorie riflessioni che inviterebbero ad aver cognizione e consapevolezza, sui fatti non sulle parole.

Disquisirei, sempre con umiltà e onestamente, di strategie, di metodo, di valori, di buona amministrazione della res pubblica, di resilienza, di vera Etica, di vero Altruismo, di vera dedizione, di Figure Professionali, di meritocrazia… e, in fondo, di corretto uso del “ben dell’intelletto”.

S. Colapesce

___________
[i] Gli aforismi entro parentesi quadre sono tratti da “Comparazioni Filosofiche: Detti/Fatti del pensiero” in “Settantenne in A-more” silloge 2017 di Sebastiano Lorenzo Distefano, in corso di pubblicazione © ANNINOVANTÆditrice.

[SQ#11 /2° ©2017]

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Registrati
(GRATUITAMENTE) per leggere ARTICOLI e quant'altro, quale Utente.

Abbònati per accedere a tutti i contenuti con SAGGI, LEZIONI, E-BOOK, LINK RISERVATI e ai tanti SERVIZI e CONSULENZE; quale Utente Privilegiato.  →ABBONAMENTO&VANTAGGI

© RIPRODUZIONE RISERVATA per articoli e immagini
-
(art. 2575 e seg. C.C - L. 633/1941 [in partic. artt. 65 e 70 sub 1 e 3] - L. 248/2000 - Dir. 2001/29/CE - D.Lgs 68/2003).

I testi rispecchiano esclusivamente le opinioni dei rispettivi Autori.

È vietata la riproduzione dei contenuti grafici e testuali presenti, salvo citarne la fonte o richiederne autorizzazione (direttore@anninovanta.net).

Tutti i Marchi evidenti appartengono ai rispettivi Proprietari.